CONVEGNO “60 ANNI DAI TRATTATI DI ROMA”

Presenti al convegno, organizzato da AICCRE FVG, ISIG, CCRE/CEMR-Consiglio di comuni e della Regioni d’Europa, con il sostegno del Consiglio Regionale FVG, la presidente della Regione, Debora Serracchiani, l’europarlamentare Isabella De Monte, il sindaco di Sempeter-Vrtojba, Milan Turk e il capo di gabinetto del comune di Nova Gorizia Andrej Markočič.

6 giugno 2017 – Gorizia

C’è bisogno di più Europa, un’Europa che sappia però fornire risposte adatte al bisogno di sicurezza, pace e solidarietà delle persone, un’Europa che sappia cogliere e risolvere le questioni del nuovo millennio e che non sia solo un’Europa economica ma anche e sopratutto un’Europa dei popoli.

Ciò non toglie che i principi di condivisione, eliminazione delle disparità e unione che sono alla base della nascita dell’Europa sono e restano principi validi che devono essere difesi contro i venti di disgregazione che si stanno respirando in questi tempi.

E’ questo il messaggio che è emerso chiaro dal convegno internazionale “60 anni dai trattati di Roma” organizzato a palazzo Attems a Gorizia da AICCRE FVG assieme ad ISIG e CCRE/CEMR-Consiglio dei Comuni e della Regioni d’Europa, con il sostegno del Consiglio Regionale FVG.

Presenti gli studenti di alcune classi dell’Isis Brignoli-Einaudi-Marconi di Staranzano e del Polo liceale Dante Alghieri di Gorizia.
Punto centrale della mattinata gli interventi di Alfonso Zardi capo Dipartimento Istituzioni Democratiche e Governance, Consiglio d’Europa, di Franco Iacop in rappresentanza del Comitato delle Regioni e di Stefano Bonaccini, presidente AICCRE e presidente CCRE/CEMR.

Alfonso Zardi, partendo dalla recenti elezioni francesi “che sono state in sostanza delle elezioni per dire sì o no all’Europa”, ha parlato della nascita dell’Europa e dei trattati che l’hanno concretizzata facendola passare da Comunità a Unione. Ha fatto anche il punto sulle paure che in questo momento stanno colpendo l’Europa, ma ha anche invitato “a resistere, per darle nuova giovinezza. L’Europa non è solo questione economica, ma è anche questione di pace e solidarietà”.

Franco Iacop ha ricordato che “per anni l’Europa ha garantito sicurezza e pace, ma oggi tende ad avere una certa difficoltà anche perchè è sul tema della sicurezza che oggi si tende alla chiusura, legando questo aspetto al fenomeno dei migranti”, ma ha voluto puntualizzare l’importanza degli enti e istituzioni locali “nel formare la visione d’Europa, che deve essere fatta sopratutto dai cittadini. Serve valorizzare di più il rapporto locale e diretto, con una partecipazione vera su temi quali il welfare, il lavoro, i progetti urbani”. Ruolo di enti locali, province, regioni che è stato evidenziato anche da Stefano Bonaccini, secondo cui “giocano un ruolo fondamentale in una serie di azioni, anche ambientali. Le battaglie si possono vincere se assieme agli stati nazionali ci sono anche le Regioni. L’Europa deve trovare le ragioni per stare assieme, altrimenti cosa conterebbero i singoli stati rispetto alle altre potenze mondiali? L’Europa deve stare unita, difendendo il suo stile di vita, i diritti conquistati, le sue politiche sociali ed economiche, ma sempre cercando di cogliere i problemi delle persone, che sono la vera linfa dell’Europa”.

Gli interventi ufficiali sono stati introdotti dal presidente di AICCRE FVG, Franco Brussa. “Questo territorio è un crocevia tra nazioni, e ha saputo trasformare il confine di Stato che dal 1947 tagliava terre, case, famiglie, in un’opportunità con la convinzione che la cultura fosse il grimaldello che avrebbe saputo far saltare il filo spinato dei confini. E così è stato perchè in queste terre la convivenza tra popoli era realtà ben prima dell’abbattimento dei muri anche se poi quello di Gorizia fu l’ultimo muro ad essere abbattuto. Non era scontato che si fossero festeggiati i 60 anni dai trattati che diedero vita all’Europa, perchè stanno soffiando venti di disgregazione finora qualche anno fa inimmaginabili. Ma c’è bisogno di Europa e dobbiamo dare ai nostri ragazzi non solo parole, ma speranza e concretezza”.

Presente al convegno per i saluti la presidente della Regione, Debora Serracchiani che ha affermato come “Brexit cambierà i confini, ma dimostrerà come non conviene uscire dall’Europa, non tanto per questioni economiche,ma per questioni culturali e sociali. Oggi i ragazzi nascono e vivono in un contesto europeo già consolidato, ma pesnare che questo potrebbe non essere più è grave”.

E che si debba lavorare sulla cultura, guardando all’Europa come opportunità non limitandosi a simboli e parole, ma operando con i fatti è stato sollecitato dall’europarlamentare Isabella De Monte, mentre il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli ha espresso soddisfazione per la scelta di Gorizia come sede del convegno, invitando le istituzioni “ad aprirsi al territorio”. Simbolo dell’Europa unita la presenza a palazzo Attems del sindaco di Sempeter-Vrtojba, Milan Turk e del capo di gabinetto del comune di Nova Gorizia Andrej Markočič.

“La presenza dei giovani è importante perchè rappresentano il futuro e devono essere loro a riflettere su quelle che sono state le fondamenta dell’Europa, che ora sono un po’ dimenticate. Gorizia e Nova Gorica, di fatto un’unica città – ha detto Markočič – vivono da tempo lo spirito europeo e molti sono i progetti che abbiamo seguito assieme. Ce ne sono altri in piedi tra cui la candidatura di Nova Gorica a Città della Cultura 2025, per cui abbiamo chiesto la collaborazione di Gorizia”. Turk ha ricordato che “l’iniziativa di unire i popoli per superare le divisioni del passato ha consentito all’Europa di fare passi enormi. Ma ci sono sempre nuove sfide che ci chiedono attenzione e unità”.