AMBIENTE SANO: AL VIA LIFE+

 

Il Parlamento europeo ha approvato il nuovo strumento finanziario che, con più di 2,1 miliardi di euro per sette anni, dovrà favorire l’attuazione del sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente.
LIFE+ raggrupperà tutti i programmi ambientali trattati fino ad oggi da strumenti diversi e sottoposti a procedure e modalità di finanziamento propri: il vecchio Programma Life, Forest Focus, il programma per lo sviluppo urbano sostenibile e il programma di sostegno alle ONG ambientali. Questo nuovo quadro complessivo mira a garantire una gestione più efficace, più flessibile e meno burocratica. Il Programma tratta le priorità ambientali che non sono contemplate da altri strumenti comunitari, come i fondi regionali e agricoli, il programma per la competitività e l’innovazione e il programma di ricerca e sviluppo tecnologico.
Più in particolare, l’obiettivo generale del Programma è di contribuire all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della normativa comunitarie in materia di ambiente, compresa l’integrazione dell’ambiente in altre politiche, contribuendo in tal modo allo sviluppo sostenibile. LIFE+ dovrà quindi favorire l’attuazione del sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente (6° PAA), comprese le strategie tematiche, e finanziare misure e progetti con valore aggiunto europeo negli Stati membri. LIFE+, come fortemente voluto dai deputati, consta di tre componenti, per ognuna delle quali è stabilito un programma strategico pluriennale che indica i settori prioritari di azione per il finanziamento comunitario: “Natura e biodiversità” (che non figurava nella proposta originaria), “Politica e governanza ambientali”, “Informazione e comunicazione”.
Tipi di progetti finanziabili da LIFE+
I progetti che potranno essere finanziati da LIFE+ dovranno essere di interesse comunitario, apportando un contributo significativo al conseguimento dell’obiettivo generale di LIFE+, essere coerenti e fattibili sotto il profilo tecnico e finanziario e presentare un rapporto costi-benefici soddisfacente. Ove possibile, dovranno promuovere sinergie tra diverse priorità nell’ambito del 6° PAA. Inoltre, al fine di assicurare un valore aggiunto europeo, i progetti dovranno riguardare le migliori pratiche o essere progetti di dimostrazione destinati a dare attuazione alla direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici o a quella sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
Oppure dovranno essere progetti innovativi o di dimostrazione attinenti a obiettivi comunitari in materia di ambiente, compresi lo sviluppo o la diffusione di tecniche, know how o tecnologie finalizzati alle migliori pratiche. O ancora dovrà trattarsi di campagne di sensibilizzazione e formazione specifica per gli agenti implicati nella prevenzione degli incendi boschivi. Potranno essere, infine, progetti finalizzati alla definizione e alla realizzazione di obiettivi comunitari connessi con il monitoraggio a lungo termine e su larga base, armonizzato e completo, delle foreste e delle interazioni ambientali.
Più in particolare, tra le misure che potranno essere finanziate da LIFE+, figurano le seguenti:
attività operative di ONG ambientali a livello europeo e che partecipano allo sviluppo e all’attuazione della politica e della legislazione comunitarie;
sviluppo e manutenzione di reti, di banche dati e di sistemi informatici direttamente collegati all’attuazione della politica e della normativa comunitarie in materia di ambiente, in particolare se migliorano l’accesso del pubblico all’informazione;
studi, indagini, elaborazione di modelli e di scenari;
monitoraggio, incluso quello delle foreste;
assistenza allo sviluppo di capacità;
formazione, workshop e riunioni, compresa la formazione degli agenti implicati in iniziative di prevenzione degli incendi boschivi;
collegamenti in rete e piattaforme per le migliori pratiche;
azioni di informazione e comunicazione, comprese campagne di sensibilizzazione e, in particolare, campagne di sensibilizzazione del pubblico sugli incendi boschivi;
dimostrazione di approcci strategici, tecnologie, metodi e strumenti innovativi.
Specificatamente per la componente “Natura e biodiversità” potranno ottenere un finanziamento le misure di:
gestione del sito e delle specie e pianificazione del sito, incluso il miglioramento della coerenza ecologica della rete “Natura 2000”,
monitoraggio dello stato di conservazione, compresa la definizione di procedure e la creazione di strutture per detto monitoraggio,
sviluppo e attuazione di piani d’azione per la conservazione delle specie e degli habitat,
estensione della rete “Natura 2000” alle aree marine.
Tipi di finanziamento comunitario: sovvenzioni o appalti
Il finanziamento comunitario potrà assumere la forma di convenzioni di sovvenzione o di contratti di appalto pubblico. Potranno ricevere finanziamenti tramite LIFE+ organismi, soggetti e istituzioni pubblici e/o privati.
Per le sovvenzioni per azioni, la percentuale massima di cofinanziamento sarà del 50% delle spese ammissibili. Tuttavia, eccezionalmente, la percentuale massima di cofinanziamento per LIFE + Natura e biodiversità potrà salire fino al 75% delle spese ammissibili per i progetti riguardanti habitat o specie prioritari ai fini dell’applicazione della direttiva sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche o specie di uccelli considerate prioritarie.
Nel caso di contratti di appalto pubblico, i fondi comunitari potranno coprire i costi per l’acquisto di beni e servizi. Tali costi potranno comprendere le spese di informazione e comunicazione, preparazione, attuazione, monitoraggio, controllo e valutazione dei progetti, delle politiche, dei programmi e della legislazione.
Dotazione finanziaria globale e ripartizione nazionale indicativa
La dotazione finanziaria per l’esecuzione di LIFE+ per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2013 è pari a 2.143.409.000 euro, di cui almeno il 78% dovrà essere usato per sovvenzioni di azioni per progetti. Il 2% dovrà permettere alla Commissione di coprire i costi amministrativi legati al ruolo centrale che, su richiesta dei deputati, le è attribuito nella selezione dei progetti. Inoltre, come richiesto dal Parlamento, almeno il 50% delle risorse di bilancio per LIFE+ destinate alle sovvenzioni di azioni per progetti dovrà essere assegnato a misure a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità.
Alla Commissione spetterà il compito di assicurare un’equilibrata distribuzione dei progetti per mezzo di una ripartizione nazionale annuale indicativa per i periodi 2007-2010 e 2011-2013, tenendo conto di diversi criteri, come la popolazione complessiva (applicando un fattore di ponderazione del 50%) e la densità demografica di ciascuno Stato membro (fino ad un limite pari al doppio della densità demografica media dell’Unione europea e applicando un fattore di ponderazione del 5%). Inoltre dovrà tenere conto della superficie totale dei siti di importanza comunitaria per ciascuno Stato membro, espressa in percentuale della superficie totale dei siti di importanza comunitaria (applicando un fattore di ponderazione del 25%) e della percentuale del territorio di uno Stato membro coperta da siti di importanza comunitaria in relazione alla percentuale del territorio comunitario coperta da siti di importanza comunitaria (fattore di ponderazione del 20%).
Nel compilare l’elenco dei progetti presi in considerazione per il riconoscimento di un sostegno finanziario, la Commissione dovrà prestare particolare riguardo ai progetti transnazionali ove la cooperazione transnazionale si riveli essenziale per garantire la tutela dell’ambiente, in particolar modo la conservazione delle specie. Come richiesto dal Parlamento, dovrà inoltre assicurare che almeno il 15% delle risorse di bilancio per sovvenzioni di azioni per progetti sia assegnato a progetti di questo genere. Gli elenchi dei progetti finanziati tramite LIFE+, dovranno essere pubblicati – anche su Internet – con una breve descrizione degli obiettivi e dei risultati conseguiti e un prospetto sintetico dei fondi erogati.
Valutazione intermedia e finale
La Commissione provvederà affinché sia attuato un monitoraggio periodico dei programmi pluriennali per valutarne l’impatto. Entro il 30 settembre 2010 dovrà trasmettere al Parlamento europeo una revisione intermedia di LIFE+ che valuti l’attuazione del regolamento nel periodo compreso tra il 2007 e il 2009, proponendo se del caso delle modifiche alle decisioni di attuazione.
Entro il 31 dicembre 2012, la Commissione dovrà predisporre una valutazione finale dell’attuazione del regolamento, intesa a determinare il contributo prestato dalle azioni e dai progetti finanziati in base ad esso, sia in termini specifici sia in termini generali, all’attuazione, all’aggiornamento ed allo sviluppo della politica e della normativa comunitarie in materia di ambiente, nonché l’uso che si è fatto degli stanziamenti. Se del caso, tale valutazione potrà essere corredata di una proposta relativa all’ulteriore sviluppo di uno strumento finanziario destinato esclusivamente al settore ambientale, da applicare a decorrere dal 2014.

 

Fonte: Sito AICCRE nazionale