Cittadini d’Europa: cosa vuol dire?

Gli studenti del Deganutti di Udine si interrogano

Noi ci siamo posti questa domanda un paio di anni fa e abbiamo così avviato un percorso di studio che si è fondato sulla conoscenza delle origini storiche della legislazione. Partendo dal codice di Hammurabi e, proseguendo con i Dieci Comandamenti, l’Editto di Rotari e la Legge delle Dodici Tavole,via via attraverso la storia, siamo giunti fino alla nostra Costituzione Italiana e alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea proclamata a Nizza nel 2000 e diventata parte integrante della Costituzione Europea .

Arricchiti da questo bagaglio di informazioni, abbiamo esaminato la struttura e l’ordinamento dell’Unione Europea ed abbiamo poi effettuato un viaggio di istruzione a Strasburgo per visitare la sede del Parlamento, luogo dove si discutono e si approvano le leggi che riguardano i 27 stati membri dell’Unione.

Le nostre ricerche sono poi continuate approfondendo la conoscenza dei nostri diritti di cittadinanza europea con lo studio dei Trattati e delle politiche economiche rivolte allo sviluppo dell’agricoltura e della cultura per mezzo di vari progetti finanziati con i Fondi Strutturali Europei. In quest’ultimo argomento, interessante, ma piuttosto complesso ci siamo avvalsi della collaborazione del professor Bruno Megna docente dell’Università di Trieste che ci ha illustrato la tematica nelle sue articolazioni.

Nel nostro corso di studio abbiamo affrontato inoltre le problematiche che hanno determinato l’origine dell’Unione Europea e le idee che hanno ispirato i padri fondatori: Spinelli, De Gasperi Monnet e Schumann.

Il coronamento di quello che sembrava un sogno avvenne con i Trattati di Roma del 1957, con l’istituzione della Comunità Economia Europea (CEE) e CEEA o Euratom. Il professor Gabriele Panizzi, vice presidente dell’istituto di studi federalisti “Altiero Spinelli”, ci ha svolto un interessante lezione sulle complesse vicende storiche che hanno portato ai Trattati di Roma ai quali aderirono sei stati (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi).

“Sei popoli, una sola famiglia, per il bene di tutti” sarà lo slogan di A. De Gasperi per celebrare quell’evento. Certamente un ruolo rilevante, nella costruzione di un’ Europa riappacificata e unita attraverso il consenso democratico, va riconosciuto ad Altiero Spinelli, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, e che fu fondatore del Movimento federalista europeo e autore, nel 1943, assieme a Rossi, del Manifesto di Ventotene.

Nel nostro percorso di studio abbiamo individuato e analizzato tre tappe molto importanti che hanno segnato il cammino dell’Unione: l’accordo di Schengen nel 1990, che deciderà l’abolizione delle frontiere ( l’Italia vi aderirà nel 1997), il Trattato di Maastricht nel 1992 ed entrerà in vigore nel 1993, che introdurrà l’ Unione economica e monetaria, ed infine il Consiglio europeo di Nizza del 2000 con la proclamazione della Carta dei diritti fondamentali dell’unione Europea.

Con il viaggio di istruzione a Bruxelles, sede della Commissione europea ed anche del Parlamento, ci siamo ancora di più avvicinati alla realtà dell’Unione Europea. Non lontano da tali importanti edifici, si trova anche l’ufficio di rappresentanza e collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia che ha il compito di valorizzare la nostra collocazione e la nostra specialità, riconoscendo un forte ruolo di riferimento all’interno di un progetto di cooperazione interregionale transnazionale: l’Euroregione. Con quest’ultimo argomento, illustratoci nelle sue linee essenziali dal prof. Leopoldo Coen, docente dell’Università di Udine, e dal segretario dell’AICCRE regionale Nevio Puntin, il 9 maggio, festa dell’Europa, si è concluso il nostro lavoro di ricerca che ci ha portato, attraverso la storia, dentro la realtà concreta e attuale dell’Unione Europea di cui oggi possediamo maggiore consapevolezza e senso di appartenenza.