COMUNI E PROVINCE PROTAGONISTE DELL’EUROREGIONE. DAL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI GORIZIA INTERESSANTI PROPOSTE PER I PROGETTI DI COOPERAZIONE TERRITORIALE 2007 – 2013

 “Il nostro futuro nell’Euroregione“, è stato questo il tema del primo incontro dal titolo “EUROPEANDO. Guardando al futuro: le prospettive europee 2007 – 2013” che si è tenuto sabato 19 novembre, presso la Sala Consiliare della Provincia di Gorizia, su iniziativa dello stesso Ente.
In apertura dei lavori il Presidente della Provincia, Enrico Gherghetta e i sindaci di Gorizia, Vittorio Brancati e di Nova Gorica, Mirko Brulc hanno sottolineato a vario titolo l’importanza della cooperazione transfrontaliera per l’area isontina che, a seguito del Patto Transfrontaliero (luglio 1998) e del Protocollo di Collaborazione, ha già prodotto risultati significativi quali forme di consultazione comuni e riunioni periodiche di commissioni miste congiunte.
Ora, hanno concordato i rappresentanti delle principali istituzioni è necessario un ulteriore salto di qualità per favorire l’ampliamento di tale positiva collaborazione all’intero territorio dell'”area vasta isontina”, rilanciando il tavolo di concertazione tra Enti locali e altre realtà socioeconomiche rappresentative del territorio che stanno realizzando in concreto la cooperazione transfrontaliera (non senza difficoltà legate agli attuali vincoli legislativi a livello regionale).
Peraltro, come ha illustrato Marco Marincic, assessore agli Affari internazionali della Provincia di Gorizia, che ha presieduto il convegno, lo “sviluppo omogeneo dei territori transfrontalieri è sostenuto dall’UE come una priorità nelle politiche di coesione nel periodo programmatorio 2007 – 2013″. A tal fine la Provincia di Gorizia si è impegnata notevolmente per il consolidamento del partenariato territoriale e la collaborazione transfrontaliera con l’intento di dare vita a uno spazio culturale ed economico comune”. In particolare – ha precisato Marincic – l’ampliamento del progetto all’area vasta potrebbe coinvolgere, almeno su alcune tematiche quali i trasporti, la logistica e lo sviluppo di un offerta turistica integrata, anche aree della vicina provincia di Udine, a partire dal Cervignanese e dal Cividalese, come peraltro illustrato dallo studio EUREGO elaborato dalla Provincia.
“L’obiettivo – ha concluso Marincic – è quello di costruire due livelli di azione istituzionale, il primo politico di programmazione e condivisione delle strategie di sviluppo comune, nonché per delineare le priorità per il territorio, il secondo per attivare il  “braccio operativo” per la realizzazione dei progetti.

Nella sessione introduttiva sugli aspetti giuridici e pratici delle Euroregioni sono intervenuti  Martin Guillermo Ramirez, Segretario Generale AGEG (Comunità di Lavoro delle Regioni europee di confine) e Leopoldo Coen, professore associato di diritto amministrativo presso le Università degli Studi di Udine e Ferrara. Ramirez ha evidenziato l’importanza dei progetti transfrontalieri per favorire la creazione delle infrastrutture di collegamento, lo sviluppo economico e occupazionale, nonché la reciproca promozione turistica, in particolare tramite un “Network per la cooperazione” e adeguate competenze manageriali congiunte. Di particolare rilievo, poi, risultano anche gli aspetti culturali e del bilinguismo. Per quanto concerne poi gli assetti istituzionali il segretario generale dell’AGEG ha fatto riferimento a forme di “Federalismo flessibile”. Sono questi – ha concluso – i principali  strumenti strategici per cogliere le nuove sfide e opportunità con grande senso di responsabilità e fiducia reciproca.
Il professor Leopoldo Coen, dopo un rapido excursus storico sugli organismi e strumenti della cooperazione, si è quindi soffermato sulle recenti novità in materia di “cooperazione territoriale”, in primo luogo il nuovo regolamento GECT – Gruppo europeo di cooperazione territoriale, previsto dal regolamento CE del 5 luglio scorso. “Da rilevare – ha precisato Coen – che a questo organismo possono partecipare anche le comunità locali di Paesi non ancora membri dell’UE (es. Croazia) e tutti gli Enti locali, non solo le Regioni, ma anche i Comuni e le Province (oltre allo Stato). A questa opportunità si aggiunge, poi, la competenza esclusiva della Regione Friuli Venezia Giulia in materia di ordinamento degli Enti locali. E’, quindi, importante che la Regione si attivi in tempi brevi per definire la composizione del tavolo. Al riguardo per garantire maggiore efficacia a questo organismo Coen ha auspicato un approccio a “geometria variabile” con una componente politica e una tecnica e una struttura operativa snella, ma adeguata a impostare la programmazione 2007 – 2013 e le progettualità idonee per l’utilizzo delle risorse disponibili.

E’, quindi, seguita l’interessante tavola rotonda “L’EUROREGIONE ISONTINA” alla quale sono intervenuti  i rappresenti degli Enti locali.
Il presidente dell’ANCI FVG, Gianfranco Pizzolitto, sindaco di Monfalconeha, quindi, evidenziato l’importanza della “progettazione dal basso” per la quale – ha detto- sono molto numerose e diversificate le esperienze di “buone pratiche” realizzate dai Comuni del Friuli Venezia Giulia. Per il futuro “per essere più competitivi anche a livello internazionale – ha dichiarato Pizzolitto – è fondamentale conoscere le esperienze altrui, “mettersi in rete” e soprattutto coordinare gli interventi, nonchè incentivare e garantire continuità e sviluppo ai progetti, anche sulla base del  criterio della “reciprocità”. Secondo il presidente dell’ANCI FVG vanno inoltre valorizzate anche le peculiarità  storiche e culturali di quest’area, utili per favorire la conoscenza e la fiducia reciproca, anche tramite il bilinguismo. A livello operativo Pizzolitto ha, quindi, auspicato la creazione di strutture fisse presso i soggetti della cooperazione con l’obiettivo di far crescere le competenze dei Comuni e, allo stesso tempo, attivare una struttura unica di coordinamento che possa facilitare la conoscenza dei programmi e il reperimento dei finanziamenti europei. E proprio per “passare dalle riflessioni alle azioni”, Pizzolitto ha annunciato una imminente iniziativa dell’ANCI FVG insieme alla Federazione AICCRE FVG e alla Regione per avviare un monitoraggio dei progetti in atto al fine di coordinare e orientare al meglio lo sviluppo della cooperazione internazionale.

Nel rilanciare tale proposta il segretario della Federazione AICCRE FVG, Lodovico Nevio Puntin, ha ricordato la positiva esperienza promossa dalla stessa Associazione in collaborazione con la Regione del viaggio studio a Bruxelles e nelle Euroregioni, che ha fornito una prima conoscenza diretta delle opportunità dell’Ue. Puntin ha, quindi, ricordato che “La Regione FVG  ha fatto passi da gigante nel conseguimento dei finanziamenti europei e anche gli amministratori locali vogliono partecipare a questo percorso proprio migliorando la conoscenza delle opportunità dell’UE e le capacità progettuali all’interno dei Comuni. A tal fine l’AICCRE sosterrà la proposta dell'”Ufficio comunale per l’Europa” in convenzione tra gruppi di Comuni per avere un “antenna europea” che consenta la realizzazione di progetti sempre più condivisi, ha concluso Puntin.
Quanto al regolamento attuativo del GECT il segretario regionale dell’AICCRE ha dichiarato che “sarà utile attivarsi in tempi brevi per indicarne le linee di sviluppo, recepire le norme e sciogliere i nodi ancora aperti in modo di giungere preparati alla decorrenza dei GECT previsti per il mese di luglio 2007”. Preliminarmente occorrerà anche decidere se nell’ambito delle varie possibili Euroregioni si dovrà attivare uno o più GECT. Inoltre, in merito all’annuncio della costituzione di nuove macro Euroregioni (quella dell’Adriatico – formalmente già costituita –  poi quella del Baltico e del Mar Nero) Puntin ha auspicato un approccio fondato sulla concretezza e l’efficacia delle azioni, innanzitutto valutando alcune realtà fondate su solide basi geografiche, storiche, culturali ed economiche. Una dimensione interessante potrebbe essere l’esempio EUREGO, frutto dello studio commissionato all’ISIG dalla Provincia di Gorizia, oppure andrebbe valutata l’area “Da Cherso al Carso”, frutto delle elaborazioni che vengono da Monfalcone e che puntano alla dorsale nord-sud dall’Aadriatico alle Api; oppure valutare le variabili all’interno del progetto Matrioska (che collega l’Adriatico, le Alpi e la Pannonia). Oppure all’interno di macro Euroregione vanno definite forme di collaborazione settoriale, ad esempio il Forum delle Città portuali dell’Adriatico sono in grado concretamente di elaborare proposte effettive.
“Infine – ha concluso Puntin – come Regione Friuli Venezia Giulia, insieme alla Slovenia e al Veneto,dovremmo anche procedere, entro la fine del 2006, a definire le linee della programmazione del Nuovo Obiettivo 3” – Cooperazione territoriale.

Nella tavola rotonda conclusiva, l’europarlamentare italiano Sepp Kusstatscher, si è soffermato sull’importanza di favorire la conoscenza reciproca tra territori transfrontalieri, anche promuovendo la conoscenza delle lingue madri utili per superare le reciproche diffidenze. Al riguardo l’europarlamentare ha valutato molto positivamente le esperienze in atto nell’isontino per favorire il clima di fiducia reciproca.

L’Europarlamentare sloveno Borut Pahor, nel sostenere in modo convinto la collaborazione transfrontaliera, ha annunciato che la Repubblica di Slovenia sta valutando la costituzione delle Province che dovrebbero essere quattordici. In particolare una di queste dovrebbe coincidere con il territorio isontino (Primorska settentrionale, comprendente Nova Gorica, le Valli dell’Isonzo e del Vipacco e le aree contermini, compreso il Carso Goriziano) e dovrebbe costituire l’istituzione referente corrispondente che necessiterà, quindi,  di adeguata attenzione e sostegno.

Il sottosegretario al Ministero del Commercio internazionale, Miloš Budin, dal canto suoha evidenziato le difficoltà della cooperazione transfrontaliera sui temi strategici quali i collegamenti e le infrastrutture (es. Corridoio V), o la politica energetica ed ha quindi auspicato un “ulteriore rafforzamento e nuovo impulso per la  cooperazione transfrontaliera nell’area isontina  con l’obiettivo di affrontare insieme temi fondamentali per il futuro di queste comunità”.

Infine Ivo Piry, Direttore del Settore per la Politica Regionale del Servizio del Governo per gli Enti Locali e la Politica Regionale slovena, ha confermato l’intenzione del Governo sloveno di attuare il decentramento ai nuovi Enti intermedi (Province) e di rafforzare la cooperazione con l’area isontina che – ha detto – costituisce un’area pilota di sperimentazione anche per la futura Euroregione proposta dal presidente della Regione Riccardo Illy.