IL 29 OTTOBRE A ROMA IL SEMINARIO “A VENT’ANNI DAL TRATTATO DI MAASTRICHT, ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI EUROPEE 2014 E DEL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL’UNIONE EUROPEA”

Roma, 29 ottobre 2013 ore 10,00 Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo – Via 4 Novembre 149

A maggio del 2014 si svolgeranno le elezioni del Parlamento Europeo ed inizierà la Presidenza Italiana del Consiglio Europeo.

Il 14 febbraio 2014 è il trentennale dell’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, eletto per la prima volta a suffragio universale e diretto, del “Progetto di Trattato che istituisce l’Unione Europea”, fortemente voluto da Altiero Spinelli per caratterizzare in maniera federalista il processo di integrazione europea.

Quest’anno, il 1° novembre, ricorre il ventennale della entrata in vigore del Trattato di Maastricht. Dopo l’Atto unico di Lussemburgo/Aia (17-28 febbraio 1986) con il quale furono sancite le quattro libertà di circolazione delle persone, delle merci, dei capitali e dei servizi, il Trattato di Maastricht, pur tra molte resistenze nazionaliste (basta ricordare il referendum danese) e contraddizioni (la consapevolezza della esigenza di un salto di qualità politico e istituzionale del proces-so di integrazione ma la impossibilità di definirlo e attuarlo a causa delle posizioni nazionaliste di alcuni tra i 12 Paesi che avrebbero firmato il Trattato), definì alcuni istituti e scadenze importanti per dare all’Europa, dopo la caduta del Muro di Berlino, un assetto politico e istituzionale funzionale.

Non furono in pochi a comprendere che la impossibilità di dar luogo a un Governo autenticamente sopranazionale europeo avrebbe indeboli-to e, forse, messo in discussione le linee di sviluppo del processo di integrazione delineato dal Trattato di Maastricht.

Tuttavia, prevalse il convincimento che l’impegno europeo di alcuni degli Stati firmatari e la stessa evoluzione degli avvenimenti europei nel quadro planetario avrebbero imposto il salto di qualità politico e istituzionale (verso un assetto federale europeo) necessario per gover-nare l’economia e la finanza al fine di assicurare progressi economici e sociali equilibrati, solidali e compatibili con l’ecosistema planetario, per elaborare e condurre politiche comuni della difesa e degli affari esteri.

Alla vigilia di un anno importante per l’Unione Europea, in occasione del ventennale di Maastricht, sembra opportuno ripercorrere alcune vicende di questi anni per capire il quadro di riferimento istituzionale per far uscire l’Unione Europea e l’intero pianeta Terra dalla crisi che potrebbe continuare se non si avrà il coraggio di abbandonare la dimensione nazionalista delle politiche che conducono, in particolare, gli Stati dell’Unione Europea.

L’AICCRE, Sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, ha celebrato lo scorso anno il proprio sessantennale di fondazione scegliendo come sede per la ricorrenza l’Isola di Ventotene dove, confinati dal fascismo, nel 1941, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni pensarono e scrissero “Per una Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto” (il Manifesto federalista di Ventotene), documento storico di riferimento ancora attuale per le battaglie che devono essere condotte.

L’AICCRE intende riunire Amministratori locali e regionali, Parlamentari nazionali ed europei, rappresentanti di organizzazioni storiche sociali e culturali per ragionare su quanto sopra accennato, anche avvalendosi di testimonianze di coloro che parteciparono alle vicende di Maastricht, vent’anni or sono, e concorrere a caratterizzare in maniera autenticamente europea il semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea.