DIREZIONE EUROPA

L’AICCRE auspica una rapida approvazione parlamentare del Trattato di Lisbona e rilancia il compimento delle riforme istituzionali interne. Il documento della Direzione nazionale dell’Associazione.

E’ iniziato l’iter parlamentare per la ratifica del Trattato di Lisbona per il quale l’AICCRE auspica una rapida approvazione con almeno una larghissima  maggioranza per dare agli europei la conferma dell’adesione convinta dell’Italia al processo di unione europea democratica e federale.

– Questo processo è strettamente collegato al compimento delle riforme istituzionali interne. Viviamo in Italia una situazione politica per alcuni aspetti nuova per l’affermata disponibilità di varie forze politiche, di maggioranza e di opposizione, a collaborare sul delicato ed essenziale settore delle riforme istituzionali.

– E’ auspicabile dunque che finalmente riprenda l’iter parlamentare che porti a conclusione il processo di riforma costituzionale in senso federale avviato con la legge costituzionale entrata in vigore il 18 ottobre 2001 a seguito della convalida operata dal  Referendum popolare svoltosi il 7 ottobre 2001.  In tal senso si tratta anche di rafforzare il ruolo del Consiglio regionale delle autonomie previsto dall’art. 123 della Costituzione andando oltre il ruolo consultivo.

– L’intesa raggiunta, nel corso della precedente legislatura in sede di Commissione per gli Affari costituzionali della Camera, sulle linee ispiratrici di un Senato federale a composizione esclusiva di rappresentanti locali e regionali, che l’AICCRE condivide, è quindi il punto di partenza per gli ulteriori, coerenti sviluppi politici e giuridici.

– Tale intesa  prevedeva infatti un Senato composto da eletti locali e regionali, avente competenza sul bilancio dello Stato e sui problemi della gestione del territorio, differenziando così il ruolo delle due Camere e ponendo fine all’attuale situazione    di bicameralismo perfetto.

– E’ questa competenza in materia di bilancio del nuovo Senato federale che caratterizza il federalismo fiscale e  finanziario, col quale si realizza il principio delle risorse connesse alle competenze e nel quale il potere impositivo dovrebbe seguire il potere di spesa e l’autonomia delle entrate dovrebbe collegarsi alla responsabilità della spesa.

– È urgente attuare il nuovo articolo 119 della Costituzione, in modo da fornire un adeguato supporto al nuovo assetto delle competenze definito dalla Costituzione riformata. Il nuovo testo dell’art. 119 riafferma i principi fondamentali del federalismo fiscale e cioè l’autonomia, la responsabilità, il coordinamento, la coesione e la solidarietà. A tutti gli enti territoriali, indipendentemente dalla capacità fiscale dei loro abitanti e territori, dovrà essere comunque garantito un sistema di perequazione per assicurare una provvista di risorse sufficiente al finanziamento integrale delle funzioni loro attribuite con particolare riguardo ai servizi essenziali e alle condizioni di vita per tutti i cittadini nel rispetto dei principi costituzionali, nonché autonomia di spesa.

– Del resto questi principi sono già affermati nell’art. 9 della Carta europea dell’autonomia locale del Consiglio d’Europa, adottata nel 1985 e ratificata dal Parlamento italiano. Detto articolo ribadisce l’autonomia impositiva degli enti locali e il superamento del sistema di finanza locale e regionale basato sul trasferimento di risorse dallo Stato centrale agli enti territoriali, salvo, appunto, gli interventi perequativi che ogni sistema federale garantisce.

– Questi principi di autonomia politica e finanziaria degli Enti locali non sono soltanto una garanzia per questi ultimi per assolvere i loro compiti , ma rappresentano una verifica di responsabilità verso i cittadini, mediante un loro controllo diretto dell’impiego delle risorse e dei risultati ottenuti.

– In sostanza,  detti principi consentono un più avanzato rapporto democratico tra cittadini e istituzioni.

– La recente decisione del Governo italiano di eliminare l’ICI sulla prima casa, rappresenta un provvedimento certamente gradito ai cittadini interessati, ma può entrare in contraddizione con i principi generali di un sistema federale finanziario e fiscale, se con esso si riducono le risorse finanziarie degli enti territoriali decentrati e non quelle del potere centrale.
Pertanto, si dovranno cercare delle risorse alternative per gli enti locali attualmente titolari dell’ICI ed esse dovranno essere individuate non nel sistema precedente (e certamente non federale) del trasferimento delle risorse finanziarie dal centro agli enti territoriali autonomi, ma con forme di partecipazione dei Comuni alle entrate fiscali, IRPEF e IVA, naturalmente deliberate con Legge del Parlamento.

– La Direzione nazionale dell’AICCRE rivolge una pressante richiesta al Governo e al Parlamento italiano e a tutte le forze politiche perché, nell’ambito delle loro rispettive competenze, si attivino affinché al più presto seguano decisioni coerenti con quanto sopra indicato.

 

Fonte: www.aiccre.it